Perché la storia ci spiega il presente.

Viaggio al centro della storia con il dottor Giacomo Lorello, tra usanze di civiltà antiche, ritrovamenti archeologici e testimonianze artistiche dell’arte odontoiatrica. Per arrivare a comprendere oggi, come si può essere dei bravi dentisti.


Lo sapevate che le tribù di aborigeni, le più antiche civiltà della storia, dagli Egizi ai Persiani, a proposito di denti e cavo orale, ci tramandano una storia affascinante?
Lo sapevate che il primo dentista egizio è sepolto nella piramide a gradoni di Saqqara a sud del Cairo, perché così volle il faraone che lì è sepolto? Esiste la tomba del dentista reale capo dei dentisti con i suoi colleghi, comprovata dai geroglifici sulle pareti della piramide, un occhio e un dente appuntito.
Inoltre, dai papiri ritrovati sull’arte medica, si sa per certo che già gli antichi Egizi si erano specializzati nell’alleviare il dolore provocato dai denti. Sono documentati da reperti archeologici di dentature che riportano ponti, intersezioni con fili di ferro e denti tenuti uniti da fili d’oro e d’argento.
Si legge nei papiri che per il dolore provocato dalla carie, si utilizzava un pezzo di lino imbevuto di olio di cedro e succo di fico. La cera d’api era utilizzata come pasta per otturazioni e ancora nell’Ecuador precolombiano, si hanno tracce di interventi e di cura dei denti.
Gli Etruschi erano famosi per la produzione di protesi fatte di osso intagliato, le genti mesoamericane avevano messo a punto gli incastonamenti nei denti di pietre singole e multiple, bellissime pietre preziose che venivano intarsiate nei denti (non solo per i Maya).

Un salto nella storia di un’arte molto antica, l’odontoiatria
«Nell’ambito della mia professione, la storia dell’odontoiatria e il significato simbolico dei denti, sono particolari che mi hanno sempre affascinato molto. Che l’odontoiatria fosse un’arte antica è risaputo.
Dopo le grandi civiltà, in epoca romana le grottesche ci tramandano una rappresentazione singolare dell’arte medica e odontoiatrica. Mandibole lussate, tentavi di estrazione o di cura.
La dentatura dell’uomo ha avuto un’evoluzione particolare. L’uomo primitivo si cibava di ciò che trovava per terra, quindi semi, frutta, erbe, piccole radici. Non abbiamo una dentatura propriamente da ‘carnivori’. Se poi pensiamo alle tradizioni di saggezza contadina, la conoscenza di piante particolari, di metodi e di usanze, non fa che rispolverare una ricchezza antica», puntualizza il dottor Giacomo Lorello.

I denti nella simbologia classica
La poesia eroica persiana, come anche quella europea, paragona i denti a perle o a stelle. I denti sono uno strumento di presa di possesso, simbolo della forza della masticazione, dell’aggressività dovuta all’appetito di desideri materiali. Per trasposizione poi, simbolo di perfezione, quando ci si riferisce metaforicamente al cibo ‘celeste’. Il dente è anche simbolo del tempo. Per questo i denti vengono utilizzati per creare collane: un modo per trascendere il tempo.
Non è un caso se la conoscenza del mondo esterno parte proprio dalla bocca.
«Pensiamo a un gesto semplicissimo di un bambino piccolo. Quando inizia a esplorare il mondo? Quando raggiunge la capacità di mettere in bocca gli oggetti che riesce a portare nelle mani… conosce il mondo attraverso il contatto della bocca a partire dalle cose che circondano il bambino.
Per cui il cavo orale è la prima via che ci porta a scoprire il mondo», precisa il dottor Lorello.

Se è sano il cavo orale, è sano tutto il corpo
«Lo stato dei denti è indicativo dello stato di salute dell’individuo. Pensiamo al cavallo: per capirne la forza, il valore, lo stato di salute, gli si guarda per prima cosa la dentatura.
Direi che la dentatura di una persona, più è sana, più è completa, più ci permette di affermare che quella persona sta bene e soprattutto “sa gustare la vita”. Le persone che hanno i denti cariati e che non si curano, hanno un rapporto con la vita e con lo star bene, diverso. Sembra quasi che rifiutino uno stile di vita sano», prosegue Lorello.

Fammi vedere la bocca e ti dirò se ami o no la vita
«Ho una visione olistica a proposito dei disturbi fisici. La persona va vista nel suo insieme di corpo e spirito. Tra lo stato di salute della bocca e lo stato di salute generale, c’è spesso una stretta correlazione. Alcune patologie legate al collo, alla postura, all’alimentazione, sono strettamente legate allo stato di salute del cavo orale. Oggi siamo in grado di collegare un problema di parodontite al diabete, per esempio», aggiunge Lorello.

I denti segnano le fasi della vita dell’essere umano
«La dentizione decidua, ossia i denti “da latte”, inizia intorno al sesto mese di vita e i primi a spuntare sono gli incisivi inferiori, seguiti dai superiori. A seguire i canini e i molari da latte entro i 24-33 mesi. Intorno ai 6-7 anni, nasce il primo molare definitivo inferiore, poi quello superiore e di seguito si iniziano a perdere i denti da latte per passare a una fase di dentatura mista (coesistenza di denti da latte e denti permanenti).
La dentatura permanente si ha intorno ai 16-17 anni, escludendo i denti del giudizio… Per questi ultimi si potrebbe fare un trattato a parte. Basti però questo dato: stiamo assistendo a un’evoluzione della specie. Poiché sono denti pressoché inutili, spesso causa di problemi, spuntano a un numero sempre più ridotto di persone», continua Lorello.

Quando un dentista vede il paziente nella globalità del suo essere…
«Vuoi perché è sempre stata una mia caratteristica, vuoi per la mia innata e affamata curiosità, ho sempre voluto considerare il paziente in tutta la sua completezza. Oggi grazie alla dentosofia (dal greco, saggezza dei denti), molti miei colleghi hanno iniziato a considerare il paziente nella globalità del suo essere, diversamente dalle abituali cure dentistiche. E questo è un bene. La bocca è un luogo privilegiato per fare diagnosi di malattie generali. Se ricevo un paziente perché ha i denti che si muovono e ha tanto tartaro, questa persona ha di sicuro delle patologie che lo stato della bocca presagisce; potrebbe avere il diabete, essere iperteso, avere problemi alle coronarie, essere un fumatore incallito. Per me è un dovere dirgli che i problemi che lui ritiene siano solo della sua bocca, sono correlati a uno stile di vita scorretto! È una necessità, invitarlo a fare un’analisi sul suo stato di salute», prosegue Lorello.

Spesso basta cambiare stile di vita, perché il nostro corpo e i nostri denti stiano meglio
«Sono tre i ‘fondamentali’ da considerare per avviare il cambiamento di uno stile di vita associato al benessere generale: il livello di stress, l’educazione alimentare e l’esercizio fisico.
Ad esempio, le persone non sanno che l’esercizio fisico è un ottimo antinfiammatorio; che un’alimentazione sana risolve mille problemi; che con semplici esercizi di respirazione, possiamo controllare lo stress. Ricordiamo che una parte del nostro organismo può essere la causa di disturbi in altre parti del corpo. E a volta basta davvero poco per stare meglio e sorridere di più!», chiude Giacomo Lorello.

Fonte immagine principale: Hesy-Ra – Wikipedia